L'intervento di Marco Cappato per "Persone, Ecosistemi, Democrazia, Diritti: dal dire al fare Noi"

Durante l'assemblea-seminario Persone, Ecosistemi, Democrazia, Diritti: dal dire al fare, noi convocata a Monza il 2 Dicembre da Eumans, in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS e l’Associazione Referendum e Democrazia, Marco Cappato, Copresidente di Eumans ha tenuto il seguente intervento, di cui si riporta la trascrizione.



Mi ero candidato per usare le elezioni per portare avanti degli obiettivi: per la vita delle persone, dell’ecosistema e della democrazia, qualunque fosse stato l’esito  delle elezioni. Ora è il tempo di mantenere quella promessa, che non riguarda solo me, ma le persone, le organizzazioni e, se lo vogliono, anche i partiti che mi hanno sostenuto.

L’analisi della campagna elettorale e del voto non serve a distribuire pagelle, accampare scuse o recriminazioni. Capire cosa è successo serve a preparare il futuro.

In sintesi, avremmo potuto  farcela. Sfiorare il 40% dei voti è un risultato significativo, che diventa straordinario se consideriamo che è stato ottenuto senza simboli di partito, senza finanziamenti di partito o propaganda elettorale di partito, con una esplicita contrarietà iniziale di tutti i Sindaci di centrosinistra della Brianza -che solo una manciata di loro hanno pubblicamente convertito in sostegno- e con la pubblicizzazione del voto di scheda bianca da parte del Sindaco del capoluogo. Quattro eventi su cinque sono stati organizzati dal Comitato con Cappato, uno su cinque dai partiti. Ovviamente, sono l’ultima persona al mondo a poter pretendere disciplina di partito: sono stato io stesso a candidarmi senza avere ottenuto un assenso preventivo da nessuno, sono grato per la scelta di non contrappormi -come pure sarebbe stato possibile, altri candidati dunque mi sono assunto la piena  responsabilità dell’esito. 

Rivendico di averlo fatto perché quello era l’unico modo per avere una speranza di vincere, e infatti a destra l’hanno capito molto bene: due interventi della Presidente del Consiglio Meloni, la  presenza militante sul territorio per  tre volte del Vicepresidente del Consiglio Tajani, dei Ministri Salvini, Santanchè e altri, del Presidente del Senato La Russa.  Hanno dovuto fare di tutto per fermarci.

Ci sono riusciti, sul piano del risultato elettorale. 

Ma la vita continua, e ora siamo noi a poter decidere di non fermarci.

Cosa significa in concreto?
Mi aggancio all’intervento di Filomena Gallo, che ha ribadito il nostro metodo, “dal corpo delle persone al cuore della politica”. Vale per l’eutanasia, l’aborto, le sostanze controllate, la procreazione medicalmente assistita, la disabilità, la ricerca scientifica e tutti gli altri temi dell’Associazione Luca Coscioni, e sono felice che oggi quiu si costituisce anche la cellula Coscioni Monza  e Brianza, che declinerà questi obiettivi anche in una dimensione locale, come già stiamo facendo in Lombardia con la proposta di legge di iniziativa popolare “liberi  subito”.

Ma deve valere anche per gli altri temi di campagna elettorale. 

L’abbiamo ripetuto fino all’ossessione: se la Provincia tra le più ricche d’Italia è anche la più cementificata e la più inquinata, qualcosa  è andato storto nel nostro modello di sviluppo. Significa che non abbiamo saputo trasformare la ricchezza economica quantitativa in benessere diffuso anche qualitativo. Significa dunque che è la democrazia a non aver funzionato, quella nazionale, ma anche quella regionale e comunale, fino ai piani regolatori e agli interventi urbanistici. Con i Sindaci della Brianza, anche quelli che si sono sentiti scavalcati dalla mia candidatura invocando la necessità di  candidati espressione del territorio, sarebbe importante potersi confrontare: di quale territorio stiamo parlando? quali sono le responsabilità politiche anche locali e certamente trasversali se il modello della cementificazione spinta, del consumo di suolo, delle infrastrutture su gomma ha potuto prevalere così spesso,
 

Cercando di andare alla  radice dei problemi, è innanzitutto una questione di democrazia, di prevalere degli interessi particolari sull’interesse generale, di autoreferenzialità del ceto politico e di marginalizzazione della partecipazione civica, che porta dritti al dato più eclatante delle elezioni suppletive, l’astensione dal voto di 4 elettori su 5. Un fatto che riguarda tutti, naturalmente, anche la destra “vittoriosa”, anche Adriano Galliani -che ho invitato a questo  incontro, che non ha potuto essere presente per impegni precedenti, ma con il quale spero potremo condividere iniziative anche a livello parlamentare su alcuni dei temi in discussione oggi.

Questa nostra assemblea ha l’ambizione di esprimere una proposta, una linea di marcia, un impegno di lavoro preciso: trasformare gli obiettivi della nostra campagna elettorale nell’attivazione degli strumenti di iniziativa popolare a ogni livello, dall’Unione europea al più piccolo comune: delibere e  leggi di iniziativa popolare, referendum, assemblee civiche estratte a sorte. Entrando nel merito, attraverso l’azione di Eumans (Movimento Paneuropeo di iniziativa popolare, al quale  invito ciascuno a iscriversi), proponiamo a tutti i partiti, anche in vista delle elezioni europee una piattaforma di iniziative dei cittadini europei sul cambiamento climatico (per spostare le  tasse dal lavoro  alle  emissioni), su cannabis, eutanasia ,intelligenza artificiale pubblica, assemblee civiche estratte a sorte a livello europeo, psichedelici a scopo terapeutico.

A livello regionale proponiamo la difesa della sanità pubblica, con il sostegno al referendum abusivamente bloccato dal Consiglio regionale, e la riforma del Sistema sanitario regionale ,oltre alla legge di iniziativa popolare liberi subito. In Regione, in Provincia di Monza e Brianza e Comune per Comune vogliamo attivare gli strumenti  della  partecipazione civica per bloccare il consumo di suolo, far convergere gli investimenti sulla mobilità sostenibile invece che su nuove tratte autostradali come Pedemontana, intervenire a livello locale come chiesto da tanti Comitati civici, alcuni dei quali presenti anche oggi e che interverranno.

Nel valutare il da farsi, non possiamo ignorare quanto  gli strumenti  della partecipazione civica siano però deboli, sia per  la  scarsa informazione sia perché consegnati all’arbitrio di chi da quella partecipazione si sente minacciato: come nel caso della Corte costituzionale sui referendum eutanasia e cannabis, o il Consiglio regionale Lombardia che ha bloccato il refendum sulla sanità. Ed è anche un problema di regole. Negli Statuti dei Comuni è necessario introdurre in modo sistematico la possibilità di sottoscrizione per via telematica di referendum e delibere, abolire il quorum e introdurre le assemblee civiche. Nel Comune di Monza c’è un quorum al 50% per i referendum comunali, che equivale a vietare i referendum. In Regione Lombardia ci vogliono 250.000 cittadini per proporre un referendum, che in proporzione significa due volte e mezzo la soglia  di  firme a livello nazionale. Infatti nessuno ci è mai riuscito
 

Non so se e cosa farò per i prossimi appuntamenti elettorali. Ciascuno di noi è qui oggi libero da qualsiasi vincolo, e  ci sono rappresentanti anche di partiti che alle elezioni sono in competizione tra loro. Personalmente, le mie scelte  le prenderò proprio sulla base delle iniziative, di ciò che ciascun partito avrà deciso di fare (o non fare) nel concreto -non a parole- su queste proposte e sulle altre che escono da questa assemblea.